IL VERO CIECO
Un’antica fiaba persiana racconta di un uomo che aveva un unico pensiero: avere l’oro, tutto l’oro
possibile. Era un pensiero fisso che gli divorava il cervello e il cuore. Non riusciva cosí ad avere nessun
altro pensiero, nessun altro desiderio per altre cose che non fosse l’oro. Quando passava davanti alle
vetrine della sua cittá, vedeva solo quelle degli orefici. Non si accorgeva di tante altre cose
meravigliose. Non si accorgeva delle persone, non badava al cielo azzurro, al calore del sole o al
profumo dei fiori. Un giorno non seppe resistere: entró di corsa in una gioielleria e cominciò a
riempirsi le tasche di bracciali d’oro, anelli, spille. Mentre usciva dal negozio fu subito arrestato.
I poliziotti gli dissero: “Ma come potevi credere di farla franca? Il negozio era pieno di gente!”.
“Davvero?”, fece l’uomo meravigliato. “Non me ne sono accorto; io vedevo solo l’oro”.
“Hanno occhi e non vedono”: si puó dire di tante persone, oggi. Sono abbagliate dal luccichio delle
cose che brillano di piú, e non vedono, la bontá, i sacrifici, la pazienza, l’onestá, la generosità,
l’amore, la “santitá” di chi gli sta attorno.
Una volta, un maestro, fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta e poi lo mostrò
agli allievi. “Che cosa vedete?”, chiese. “Una macchia nera, risposero tutti insieme, in coro. “Avete
visto tutti la macchia nera che è piccola piccola”, concluse tristemente il maestro, “e nessuno ha visto
il grande foglio bianco”. Nella Bibbia è scritto: “Al termine della vita, ciascuno di noi sará chiamato a
rendere conto di tutte le cose belle che Dio ha messo sulla terra e che noi abbiamo rifiutato di
vedere”.
La vita è una infinitá di bei momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere “il
grande foglio”, per inseguire una macchiolina nera.