1797 - 14 agosto. Muore il prevosto Scortegagna e viene sepolto nel coro della nuova chiesa. Nel novembre lo Squarcina consegna la chiesa al grezzo. La chiesa viene benedetta dall'arciprete Bonvicini di Montorso, mandato dal vescovo.
1798 - 28 gennaio. Don Pietro Antonio Dai Zovi, fa il suo solenne ingresso nella parrocchia e qualche giorno dopo viene riportato il Santissimo nella nuova chiesa con grande solennità. Nel febbraio viene montato il pulpito pensile, eseguito da Daniele Ronga, con sopra il baldacchino che era di aiuto per amplificare la voce dell'oratore. Questo fo successivamente restaurato nel 1866 con aggiunte di ornamenti.


1798 - 26 marzo. Con decreto l' Ecc. Senato Veneto autorizza questa Comunità a spendere, per terminare la nuova chiesa, Lire venete 3.724 annue sino al suo compimento, ma la Comunità delibera di aggiungerne altre 2.480 per un totale annuo di Lire venete 6.204. 1800. Viene dato l'intonaco a tutta la chiesa e cappella e costruito il soffitto provvisorio della stessa come pure provvisorio viene eseguito anche il pavimento alla veneziana. A fine anno furono eseguiti i dipinti per la spesa di 6.000 lire venete.

1803. Vengono collocate le 14 stampe della Via Crucis, in cornici laccate in nero con fregio dorato, opera di Luigi Sabatelli.
1805. Dalle famiglie più benestanti della parrocchia sono offerti 48 banchi, costruiti in legno di noce per la spesa di 6.000 lire venete.
1811. Venne acquistato dal demanio al costo di 600 ducati, l'attuale altare della Madonna dalla soppressa chiesa del Corpus Domini di Vicenza. Ma essendo sproporzionato, fu smembrato e la mensa ed il paliotto frontale furono posti nell'altare del Crocifisso, mentre le due statue in marmo dello stesso altare, raffiguranti San Francesco di Sales e Sant'Agostino, pregevoli e migliori opere dello scultore Giovanni Cassetti, furono collocate ai lati dell'altare maggiore.
Solo nel 1885, dopo elaborati lavori di rifacimento fu eretto l'altare della Madonna come lo vediamo oggi. Per questo altare il sig. Bevilacqua nel 1811 lascia alla chiesa 1.000 ducati.
1819. Dal prevosto Dai Zovi e con grande solennità si compie la posa della prima pietra del nuovo campanile, sulla quale viene scolpita la data e i nomi del prevosto edificante e dell' arch. Zimella di Vicenza. 1833. La costruzione del campanile giunge alla cella campanaria, la cifra spesa fu di lire austriache 24.000. Le due vecchie campane vengono sostituite con tre nuove e collocate provvisoriamente nel campanile. All'interno di questo viene costruita una scala di pietra che porta alla cella campanaria, ove di lassù si può vedere tutt'intorno uno splendido panorama. Su ogni scalino della scala è stato inciso il nome dell'offerente.
1834 - 11 giugno. Muore il prevosto Dai Zovi e fu il primo sacerdote sepolto nell'attuale cimitero. Il 9 novembre assume la reggenza della parrocchia il prevosto Don Girolamo Vaccari.
1845. In questo anno viene pavimentata la chiesa con 1.067 quadri di marmo bianco e rosso ed ogni uno costò 5 lire austriache. Il prevosto Vaccari esortò che ciascuna famiglia sostenesse la spesa di uno dei quadri. Accettata la proposta con grande entusiasmo tutte le famiglie, secondo le loro condizioni, sono concorse nella spesa per l'importo di oltre 5.000 lire austriache.
1849. È ultimata la costruzione del campanile con l'aggiunta di 74.000 lire austriache.
1850. Viene eseguita la bussola o antiporta della porta maggiore dal locale falegname Antonio Zuffelato, su disegno di Giovanni Gasparoni di Vicenza che venne a costare circa 2.000 lire austriache. Il Zuffelato eseguì anche le spalliere e gli stalli del coro, su disegno del prof. Lazzari ai Venezia per 3.000 lire venete, ed altre 100 le furono regalate. Lo stesso Zuffelato costruì i mobili e l'arredamento delle due sacrestie.
1852. All'inizio dell'anno si da inizio alla costruzione dell'altare del coro su disegno del prof. Lazzari di Venezia. Fu lavorato da Pietro Spira, stimatissimo artigiano del marmo. Lo Spira a fine anno dà inizio alla costruzione dell'altare del Sacro Cuore o del Redentore, sempre su disegno del Lazzari. La statua è di Pietro Dalla Vecchia. L' altare è stato sostenuto nella spesa dalla sig.ra Lucia Bevilacqua.
1853. Vengono scolpiti i 6 confessionali che si trovano ancora nella nostra chiesa, su disegno dell'ing. Paolo Cenzatti del luogo. 2 sono stati costruiti dal falegname Davichi di Arzignano e gli altri 4 da Antonio Zuffelato e sono costati 3.000 lire venete.
1854. Fu costruito il tabernacolo dell'altare maggiore a due piani, molto elegante e circondato da colonne, con cupolino schiacciato. Sempre lavorato dallo Spira e su disegno del prof. Lazzari; il suo costo fu di lire austriache 4.000. 1855. Furono fuse 4 nuove campane da Luigi Chiappini di Verona e la spesa di lire austriache 4.548 fu tutta sostenuta dal prevosto Vaccari. La campana più grande porta questa scritta: "O Maria Assunta in cielo, o Madre nostra pietosa proteggi noi tuoi figlioli". La seconda: "Il tuo patrocinio o Giuseppe, faccia santa la nostra vita e la mente nostra serena'. La terza: "I nostri padri o Daniele, te non invocarono invano, spandesti ristoro di pioggia sui colli riarsi". La quarta: ''Allontana o Rocco ogni contagio da questa aria salubre". Una ulteriore campanella fu recuperata dal vecchio campanile del 1575 e porta questa scritta: "O Vergine Brigida disperdi e allontana la minaccia del temporale furioso e salvaci dalla grandine". Ciascuna campana porta l'immagine del santo invocato.
1857. Lascito alla chiesa di 24 campi da parte del sig. Grumolato. Per legge del governo sono stati venduti realizzando un capitale di 20.000 lire italiane delle quali 13.000 furono impiegate per l'erezione della facciata della chiesa.
1858. Viene costruito l'altare dell' Ecce Homo, ora detto di Sant'Antonio, in cui trova posto la bellissima pala della flagellazione di Cristo del Maganza. Questa pala era esposta in un altare della vecchia parrocchiale.
1859. In questo anno viene eretto l'altare del Crocifisso, con la mensa e il paliotto dal soppresso altare del corpus Domini di Vicenza e lavorato dallo scalpellino Caron di Valdagno con marmo di Fongara. Nello stesso anno fu eretto l' altare del Rosario, ora detto di Santa Bertilla, che ospita la pregevole pala del Rosario, opera del Maganza del 1583. E' una delle più belle opere del pittore vicentino e viene elogiata anche dal critico d'arte Vittorio Sgarbi. Questo altare è stato sostenuto nella spesa dal sig. Sante Signorini.
1866. Fu inaugurato il nuovo organo nella terza domenica di ottobre, lavoro di Giobatta De Lorenzi di Vicenza che venne a costare lire italiane 10.000.
1874. Fu costruita la facciata della chiesa su disegno dell' arch. Zimello di Vicenza. Il suo costo fu di 45.000 lire italiane.
1875. Il rev. Don Carlo Bruttomesso dona alla chiesa un calice con coppa di oro massiccio, del valore di 1.000 lire italiane.
1876. Il pittore Giovanni Busato di Vicenza dipingeva la pala del Transito di San Giuseppe che venne a costare 1.000 napoleoni d'oro, offerti dalla sig.ra Teresa Cenzatti, che aveva anche fatto erigere l'altare in marmo in quella cappella e la fornitura relativa per quello che spetta all' altare. Altre 2 copie della pala di san Giovanni del Busato, si trovavano una nella chiesa di santa Corona a Vicenza e l'altra nel duomo di San Donà di Piave. Questo fu l'ultimo altare costruito nella nostra chiesa. Ogni altare conserva le 2 lampade a olio che servivano per l'illuminazione della chiesa.
A.S.